Ho conosciuto Renzo tanti anni fa: insieme abbiamo frequentato il biennio universitario nel 1990/1991. Poi, dopo qualche anno, abbiamo iniziato a collaborare: avevo bisogno di un confronto, troppe cose a cui pensare, troppe piccole e grandi difficoltà da superare, si rischiava di perdere il filo. Renzo aveva ed ha la competenza, la pazienza di seguirmi e l'ironia necessaria per rendere tutto più leggero. Perché come ogni buona langhetta, sono diffidente, bisogna sapermi prendere, bisogna avere quel non so che, che rassicuri e intrighi allo stesso tempo. Noi assaggiamo insieme i vini, ci facciamo delle grasse risate, proviamo, sbagliamo, cambiamo e riproviamo. Ci capiamo con uno sguardo e diciamo semplicemente "questo è buono", quando un vino risponde alle nostre aspettative. Ci rispettiamo e ci sopportiamo, come due buoni amici oltre che colleghi. Se lui ha naso, io metto cuore e viceversa. Ci vuole molta complicità per collaborare con un enologo. Non bastano la competenza, la fama e le capacità degustative, ci vuole ben altro per essere un buon team, e noi lo siamo. Almeno credo. E se Renzo mi sopportera' ancora qualche anno, ne vedremo delle belle. In primis, invecchieremo insieme, due vecchi enologi che ancora sorridono tra un bicchiere e l'altro. Alla tua salute Lorenzo Quinterno enologo, alias Renzo!
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